Assegno familiare: importo e a chi spetta
Lavoratori dipendenti e pensionati hanno diritto, a determinate condizioni, all’assegno familiare (Anf). Si tratta di una prestazione erogata dall’Inps ma corrisposta in busta paga dal datore di lavoro o dall’Istituto, nel caso dei titolari di trattamento previdenziale. Dal 1° gennaio 2019 ci sono nuovi limiti di reddito e delle categorie di lavoratori che prima non avevano diritto al beneficio e che ora lo possono ricevere in modo particolare i coltivatori diretti; i coloni; e i mezzadri.
I benefici dell’assegno familiare possono essere fruiti a certe condizioni ed a seconda del richiedente. Ad esempio, il coniuge o parte dell’unione civile ha diritto alla prestazione sempre che non abbia diritto allo stesso tipo di assegno in quanto lavoratore dipendente o pensionato.
Chi, invece, fa parte di un nucleo familiare con genitori separati o divorziati oppure sciolti da unione civile e ci sono dei figli in affidamento condiviso, il diritto sussiste per entrambi i genitori anche se ci dovrà essere un accordo su chi dei due percepisce la prestazione. Se questa intesa non c’è, l’assegno verrà versato al genitore che convive con i figli. Lo stesso succede quando il genitore affidatario non ha i requisiti per poter richiedere l’assegno: tale diritto viene riconosciuto per la posizione tutelata dall’ex coniuge.
Per quanto riguarda gli stranieri in Italia, questi li possono richiedere con alcune precisazioni:
Se nel Paese di origine è riconosciuta la poligamia, lo straniero può includere nel nucleo familiare soltanto la prima moglie ed i figli che ha avuto con lei, purché residenti in Italia;
chi è extracomunitario, ad eccezione di chi ha un contratto stagionale, può chiedere l’assegno familiare solo per i parenti residenti in Italia;
chi è rifugiato politico può chiedere l’assegno familiare anche per i parenti residenti all’estero.
Le variabili che incidono sull’assegno familiare sono diverse: dal numero di componenti del nucleo, al reddito complessivo dello stesso. Più quest’ultimo è alto e più basso è l’importo dell’assegno familiare. La cifra sarà più alta anche quando in famiglia c’è una persona disabile o inabile.
Il tipo di nucleo ed il numero di persone sono facili da capire. Per quanto riguarda il reddito, bisogna dichiarare i redditi dell’anno solare precedente ma non da gennaio a dicembre, bensì dal 1° luglio al 30 giugno successivo. Significa, quindi, che se presenti una richiesta di assegno familiare nei mesi compresi tra gennaio e giugno, devi dichiarare i redditi di due anni prima. Mentre se la richiesta la presenti tra luglio e dicembre, devi dichiarare i redditi dell’anno precedente.
Vanno esclusi i redditi relativi a:
trattamento di fine rapporto (Tfr) e le relative eventuali anticipazioni;
trattamenti di famiglia dovuti per legge;
rendite vitalizie
indennità di accompagnamento;
indennità di trasferta non soggetta ad imposizione fiscale;
assegni di mantenimento.
Assegno familiare: ci sono limiti di reddito?
L’Inps ha stilato delle tabelle con dei limiti di reddito per avere diritto all’assegno familiare.
Pertanto, e visto che attualmente il trattamento minimo è di 555,76 euro, il limite di reddito mensile per ottenere gli assegni familiari è di:
722,49 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio o equiparato;
1.264,36 euro per due genitori ed equiparati.
I limiti di reddito valgono anche in caso di richiesta di assegni familiari per fratelli, sorelle e nipoti.
Importi e pagamenti
Anche per quanto riguarda l’importo dell’assegno familiare, l’Inps ha pubblicato una tabella che contiene tutte le prestazioni a seconda del numero di componenti del nucleo familiare ed in base ai limiti di reddito. Il diritto ad avere l’assegno familiare decorre dal primo giorno del periodo di paga o di pagamento della pensione durante il quale si acquisiscono i requisiti (ti sposi, hai il primo figlio, ecc.) e finisce nel momento in cui non ci sono più tali requisiti (ad esempio perché tuo figlio raggiunge la maggiore età, ti separi, ecc.).
L’assegno viene corrisposto dal datore di lavoro in busta paga oppure direttamente dall’Inps quando il richiedente è:
un lavoratore domestico;
iscritto alla gestione separata;
operaio agricolo a tempo determinato;
lavoratore di aziende cessate o fallite;
beneficiario di altre prestazioni previdenziali.
In questi casi, il richiedente avente diritto può ricevere un bonifico bancario o postale con ‘importo dell’assegno se nella domanda ha indicato il proprio codice Iban ed ha allegato il modello SR163 timbrato dalla banca o dalle Poste.
Assegno familiare: come fare la domanda?
La domanda per ottenere l’assegno familiare va presentata ogni anno in cui se ne ha diritto; Dal 1 aprile di quest’anno è variato il modo in cui presentare la domanda per ricevere la prestazione: occorrerà farlo in via telematica e non più in modalità cartacea.
E’ possibile richiedere anche gli arretrati fino a 5 anni!
Per info e assistenza:
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